di Annamaria Negri
Nelle rappresentazioni delle costellazioni familiari, con il sostegno e l’aiuto del gruppo, che fornisce ‘rappresentanti’ volontari, permettiamo alle cause degli squilibri e dei conflitti, a ciò che è stato escluso o che non è stato visto, a ciò che ci inquieta o ci tormenta, e che talvolta ci fa anche ammalare o ci fa fallire, di emergere, in modo che possiamo riconoscerlo, dargli il giusto posto e significato nella nostra vita, così che diventi un contributo alla nostra crescita.
Il metodo, approntato negli ultimi trent’anni da Bert Hellinger (n. 1925), indaga un campo sistemico.
Alla domanda «quale nuovo elemento hai aggiunto alla psicoterapia sistemica?» Bert Hellinger risponde: «La cosa più importante che ho visto è che l’amore è al lavoro dietro a tutto il comportamento umano e, per quanto strano possa sembrare, dietro a tutti i nostri sintomi psicologici. Questo significa che è essenziale nella terapia trovare il punto cruciale in cui il cliente ama. Quando si è trovato questo punto, si sono trovate le radici del problema e l’imbocco del sentiero che porta alla soluzione. Anche la soluzione ha a che fare con l’amore». In sostanza, «da un punto di vista sistemico, i problemi sono tentativi falliti di amare, e l’amore che mantiene il problema può essere incanalato verso una soluzione».
Le costellazioni familiari si occupano molto delle dinamiche familiari trans-generazionali (dei traumi transgenerazionali): «Il suo approccio ci dà strumenti che ci permettono di lavorare in modo efficace con persone intrappolate in problematiche famigliari che né hanno creato, né consciamente conoscono» (Hunter Beaumont).
Laddove dei torti non sono stati compensati, dei fatti importanti sono stati taciuti o rimossi all’interno della famiglia (perché troppo dolorosi, o ‘vergognosi’) ne riemerge una sorta di ‘cognizione inconsapevole’ nella coscienza di uno o più membri successivi della famiglia che ne sentono oscuramente il peso.
Laddove una o più figure non sono state viste o sono state dimenticate o sono state escluse, la coscienza sistemica tenderà a ricordarle per ri-assumerle.
Laddove vanno riequilibrati scompensi tra il dare e l’avere, il computo resta aperto da una generazione all’altra.
In tutti questi casi si può intervenire per ripristinare un’equità, per rendere possibile un congedo, per rivelare il vero significato di un sintomo e vanificarne la necessità.
E dove sotto la rabbia si nasconde una protesta d’amore, a questa si dà modo di esprimersi e di trovare risposta adeguata.
Un libro del 2003 di Bert Hellinger si intitola La pace inizia nell’anima. Costellazioni familiari al servizio della riconciliazione. Mi pare che in ciò stia davvero l’essenza di questo tipo di lavoro: la riconciliazione con il nostro passato, con i nostri genitori, nelle situazioni di conflitto, e negli squilibri, anche multigenerazionali, che avvertiamo talvolta anche senza esserne consapevoli. «Nelle costellazioni familiari, il lavoro di riconciliazione inizia nell’anima individuale e nella famiglia. Quando la riconciliazione è raggiunta lì, può allargarsi a gruppi e contesti più larghi. Perciò, dobbiamo restare modesti e consapevoli dei nostri limiti facendo costellazioni familiari. Una pace profonda e durevole va oltre la nostra portata e le nostre buone intenzioni. Quando accade, la sperimentiamo come un dono».